“Pensieri” di carta

So che potrà riuscire difficile crederlo, ma ci sono situazioni in cui anche una logorroica come me tende a restare a corto di parole. Certo, i contenuti emozionali ed affettivi sono una brutta bestia un po’ per tutti, ma l’impaccio ad esprimere a voce o per iscritto emozioni e sentimenti, persino in occasioni gioiose, nel mio caso sfiora l’imbarazzante! Fortunatamente viene in soccorso la comunicazione non verbale: un sorriso, uno sguardo d’intesa o un fragoroso “cinque”, e l’impasse è superato!! Con queste premesse, e detestando le frasi di circostanza, fino a qualche anno fa ho accuratamente evitato di accompagnare i miei regali con un biglietto: “Sai, non sono brava in queste cose…”

Poi l’incontro fatale con le cards e il mondo di timbri, fustelle, carte decorative, inchiostri speciali e tecniche di colorazione che si legano alla realizzazione dei biglietti fatti a mano: è stato amore a prima vista e piano piano tutto, dalla struttura, ai colori, ai materiali, alle immagini, è diventato la MIA PERSONALISSIMA DEDICA, una sorta di “regalo nel regalo”, immaginato nei minimi particolari in funzione di chi lo riceve. Certo, le parole da affidare al biglietto per me restano sempre la parte più difficile, ma per l’appunto solo una parte di un gesto più grande con cui esprimere il mio affetto e la mia simpatia. E la soddisfazione nel realizzare questi “pensieri di carta” è superata solo dall’incredula sorpresa che si dipinge quasi sempre sul volto del destinatario.

All’inizio non è stato facile orientarsi tra la molteplicità di materiali e strumenti di lavoro per la realizzazione di cards, e tags, corrispondenti inglesi dei nostrani “biglietti di auguri” e “chiudipacco”. (A parte l’effetto trendy, l’uso e abuso di termini inglesi in questo ambito è dovuto alla massiccia diffusione dello Scrapbooking negli Stati Uniti [1] e poi da lì un po’ ovunque, a partire dagli anni ‘80) Inizialmente usato per indicare la creazione di album fotografici, libri di ricette, o più in generale di ricordi, questo hobby creativo si è talmente diffuso negli ultimi anni da poter contare, oggi, su un gran numero di brands specializzati e ha finito per ricomprendere, in un’accezione più estesa, moltissimi progetti con la carta, dai biglietti di auguri agli inviti, segnalibri, scatoline o bomboniere…

[1] Ad onor del vero la sua origine sembra europea e molto più risalente, sicuramente alla pubblicazione nel 1826 del Manuscript Gleaning and Literary Scrapbook di John Poole, se non addirittura antecedente.

Per fortuna non esiste, a parte forse un numero tutto sommato limitato di “indispensabili”, un kit obbligatorio dello scrapper; per fortuna perché, duole dirlo, materiali e strumenti non sono in linea di massima economicissimi, ma soprattutto perché regina indiscussa rimane la fantasia, lo strumento “gratuito” e al tempo stesso il più gratificante che abbiamo a disposizione.
Ciò detto, se avete voglia di curiosare tra cartoncini, colle, timbri, inchiostri, colori e abbellimenti vari, nonché sperimentare il piacere di come, assemblandoli nei modi più diversi, potrete creare i vostri piccoli capolavori, vi aspetto al prossimo post sull’argomento dedicato agli strumenti per il taglio e per lo stamping: non perdetevelo!