Veronica Raimo – Niente di Vero (2022)
“Mio fratello muore tante volte al mese.
È mia madre a chiamare per avvertirmi della dipartita.
– Tuo fratello non mi risponde al telefono, – dice in un sibilo.
Per lei il telefono certifica la nostra permanenza sulla Terra, in caso di mancata risposta non esistono altre spiegazioni che una cessata attività vitale.”
Questo l’incipit di Niente di Vero, libro vincitore del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci 2022 – Narrativa, e del Premio Strega Giovani 2022, nonché finalista del Premio Strega dello stesso anno.
Attraverso uno sguardo ironico e disincantato, Veronica Raimo ci regala un romanzo di formazione sui generis, introducendoci all’interno di dinamiche familiari in cui l’affermazione della propria identità e, ancora prima, la sua stessa definizione sono destinate ad infrangersi ripetutamente, anche se non definitivamente, contro le barriere falsamente protettive erette, metaforicamente e non, dalla cura genitoriale.
Con una narrazione tagliente e a tratti perfino esilarante, l’autrice dipinge uno spaccato di vita familiare in cui l’ansia materna e le paranoie paterne finiscono per negare ai figli persino le esperienze più comuni. A queste va ad aggiungersi l’incapacità di “vedere” e riconoscere la propria figlia nella sua unicità, adombrata dalla figura del fratello maggiore, unico vero oggetto di attenzione genitoriale, sia pure distorta.
Niente Di Vero è un romanzo che scende in profondità, raccontando un vissuto disseminato di ferite, delusioni e perdite ma raccontate con disincanto e leggerezza tali da tingerle di tratti comici. C’è la fatica di crescere, di conquistare il proprio spazio e la propria identità, e c’è l’ironia, l’unica arma probabilmente in grado di farci guarire dai danni subiti durante il cammino o, quanto meno, imparare a convivere con loro.