Il giro del mondo in 80 pezzi: Alan Parsons e la Barcellona di Gaudì

Può l’architettura essere fonte d’ispirazione per un musicista? Sì se l’archittetto in questione è Antoni Gaudì e dall’altra parte ci troviamo di fronte al genio multiforme di Alan Parsons.

Era il 1987 quando il musicista inglese ha omaggiato la grandezza di Gaudì con il concept album omonimo.

L’incontenibile esuberanza creativa dell’architetto catalano, incompatibile con qualsiasi tipo di catalogazione, ha trovato la sua massima espressione nella città di Barcellona.

Impossibile non rimanere estasiati di fronte alla bellezza fiabesca ed immaginifica delle sue opere, ormai tratti distintivi della città stessa, ad iniziare dal suo capolavoro tuttora incompiuto, il tempio espiatorio della Sagrada Familia, che con i suoi 172 metri di altezza è l’edificio sacro più alto del mondo: semplicemente indescrivibile!

La Sagrada Familia – 1
La Sagrada Familia – 2
La Sagrada Familia – 3

Camminare per la città alla scoperta di Gaudì è un’esperienza sorprendente ed emozionante: meraviglioso lo scenario da favola del Parco Güell, che si estende per più di 17 ettari nella parte alta di Barcellona, e come non ricordare Casa Vicens, nel quartiere di Gràcia, primo progetto importante dell’archittetto spagnolo.

Parco Güell – 1
Parco Güell – 2
Parco Güell – 3
Casa Vicens – 1
Casa Vicens – 2
Paseo de Gracia – 1

Ma se c’è una luogo, che più di altri può essere rappresentativo del genio visionario di Gaudì, questo è Paseo de Gracia, asse portante del quartiere Eixample, una delle strade più lussose della città.

Paseo de Gracia – 2
Casa Milà – 1

È su questo viale che è possibile ammirare Casa Milà, denominata “La Pedrera” per il grande utilizzo della pietra in facciata, con la particolarissima terrazza impreziosita dalla bellezza dei suoi camini scultorei.

Casa Milà – 2
Casa Milà – 3

Dal punto di vista archittettonico si rimane colpiti dal fatto che non esiste un solo muro portante in tutta la costruzione, ma solo colonne e spazi aperti. E pensare che l’edificio non fu completato per disaccordi con la committenza, con i vicini e con lo stesso Comune di Barcellona, e all’epoca fu persino ridicolizzato!

Un po’ più avanti, sempre sul Paseo de Gracia, si erge Casa Batlló, uno degli edifici più iconici di Barcellona, vero gioiello architettonico così descritto dallo stesso Gaudì. “Spariranno gli angoli e la materia si manifesterà abbondantemente nelle sue rotondità astrali: il sole vi penetrerà per i quattro lati e sarà come un’immagine del Paradiso…

Casa Batllò – 1
Casa Batllò – 2
Casa Batllò – 3

Come tradurre in musica tanta bellezza? Alan Parsons lo ha fatto da par suo.

L’ex fonico di The Dark Side Of The Moon ci conduce attraverso paesaggi sonori fra loro diversificati, tra i quali vogliamo individuare quali momenti chiave, La Sagrada Familia, Standing On Higher Ground e Paseo De Gracia.

Quasi a ricordare l’arco di tempo che la Sagrada Familia ha richiesto per la sua costruzione, l’omonimo brano si apre con rumori ambientali che iniziano con una carrozza trainata da cavalli e terminano con un elicottero.

La Sagrada Familia, per l’occasione interpretata alla voce da John Miles, conduce l’ascoltatore attraverso atmosfere ora rarefatte ora epiche, anche grazie al supporto dell’orchestra, mentre Standing On Higher Ground sembra voler descrivere lo stato d’animo dell’architetto che guarda i tormenti e gli affani del mondo da una visuale più elevata… il Paradiso?

Sotto l’incedere di una glaciale pulsazione elettronica, il brano prende i connotati di un pop-rock veramente coinvolgente, con la voce dell’ospite Geoff Barradale in grande evidenza: “Vedo il mondo – E sto guardando da un posto alto – Molto al di sopra di tutto – In piedi su un terreno più elevato – Respiro l’aria – Mentre corrono in una corsa sfrenata – Molto al di sopra di tutto – In piedi su un terreno più elevato”.

L’ultima traccia, Paseo de Gracia, si ricongiunge idealmente alla prima, di cui condivide la progressione armonica; qui la chitarra di Ian Bairnson (unico strumentista presente in tutti gli album di Alan Parson e recentemente scomparso) raggiunge vette incredibili, soprattutto nella parte acustica, in cui ricrea magistralmente il tipico fraseggio della chitarra spagnola.

E mentre ancora gli occhi sono pieni dei capolavori di Gaudì, vi lasciamo all’ascolto dei tre brani che abbiamo scelto per continuare insieme questo nostro particolarissimo viaggio sonoro intorno al mondo.